Un altro nuovo contributo sul tema psicologia a misura di bambino, a cura della dottoressa Annamaria Apolito, psicologa dell’età evolutiva. Risponde alle vostre richieste e sollecitazioni (potete utilizzare l’indirizzo mail info@bimbiarimini.it), stavolta a una giovane madre separata, molto preoccupata per il comportamento della figlia di quasi 4 anni e il suo atteggiamento di ribellione
DOMANDA
Salve, sono una mamma di 29 anni e ho una figlia di 3 anni e 10 mesi. Con mia figlia ho un problema che mi preoccupa tanto, che mi fa stare male e veramente a volte non so come reagire con lei, come comportarmi e cosa fare. Io sono separata da quasi due anni, mia figlia sta un poco con me e un poco con il papà, però ho notato che ultimamente, più o meno da un mese, mia figlia praticamente non vuole nemmeno vedermi. In casa non mi parla, mi risponde sempre male, non mi cerca come faceva prima per un bacio o un abbraccio come fanno altre bimbe della sua età, se la vado a prendere all’asilo mette il muso e mi chiede sempre del padre perché vuole sempre solo lui. Quando sta con il padre non mi vuole proprio sentire o vedere mentre con il padre tutto questo non lo fa.
Sono molto preoccupata e sento a volte che sto per perdere mia figlia; sento di non riuscire più ad avere il controllo su di lei. Vi prego se potete aiutatemi con una risposta! Vi ringrazio molto.
RISPONDE DOTT.SSA ANNAMARIA APOLITO
Non è raro che i bimbi assumano atteggiamenti aggressivi nei confronti di uno dei genitori, e capita anche che sia la lente dell’adulto a farci ingigantire alcuni comportamenti. D’altro canto la ribellione è una tappa importante che segna l’emancipazione e la crescita del bambino. Posso escludere che lei stia perdendo sua figlia e le potrei consigliare di non mostrare angoscia, ma comprensione e calma.
Provi a confrontarsi anche con il padre, sebbene separati è importante che continuiate a mantenere una condotta educativa coerente. Mi parla della sua paura di perdere il controllo su sua figlia: arriva sempre un momento per i genitori, in cui capiscono che il proprio figlio ha delle capacità di autonomia e che non necessitano più di estrema dipendenza dalla madre o dal padre. La invito a riflettere su quanto questo passaggio possa spaventarla, un passaggio – ripeto – del tutto fisiologico.
Lasci che la bambina sperimenti da sola alcune esperienze che sente di poter affrontare, favorisca la sua autonomia, le lasci spazio: se la bambina non sente minacciati i suoi spazi, la coinvolgerà lei stessa e magari le lascerà capire cosa, in realtà, vuole comunicarle.
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ANNAMARIA APOLITO è psicologa dell’età evolutiva e dottore di ricerca. Lavora come libero professionista e collabora con l’Università di Urbino. Si occupa di valutazione e trattamento di alcuni disturbi dello sviluppo. Si sta specializzando in Neuropsicologia dello Sviluppo presso A.N.Svi di Parma.
Per contatti: Centro Clinico Arbor Vitae – Viale Ruggero Baldini 15, Rimini; segreteria@centroarborvitae.it