Ancora un prezioso contributo sul tema psicologia a misura di bambino, a cura della dottoressa Manuela Arenella, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicologia dell’infanzia e dell’adolescenza. Risponde alle vostre richieste e sollecitazioni (potete utilizzare l’indirizzo mail info@bimbiarimini.it), in questo caso a una mamma preoccupata per il comportamento oppositivo del figlio di 5 anni, sulla falsariga del fratello maggiore
DOMANDA
Sono la mamma di due bambini, un bimbo di 5 anni e un ragazzo di 13: quest’ultimo ha un problema comportamentale, è oppositivo, provocatorio ed è difficile gestirlo, il piccolo da qualche mese si comporta male all’asilo e le maestre mi dicono che vuole fare come gli pare, risponde male, dà noia ai compagni e durante la lezione di inglese fa il verso alla maestra, ride e disturba mancando di rispetto. Io a casa lo punisco quando si comporta male all’asilo e gli dico sempre ‘oggi sei stato birbo, allora non ti porto in piscina come avevo deciso di fare’, e lui piange e si dispera. Ora è tre giorni che gli ho vietato di guardare i cartoni animati… Le maestre mi riferiscono che il comportamento è oppositivo e non va bene: cosa posso fare io per migliorare questa situazione e cosa posso consigliare alle insegnanti? Secondo lei mi conviene fargli frequentare qualche compagno tranquillo in modo più assiduo. La prego, mi dia una mano sono preoccupata che diventi come il grande.
RISPONDE DOTT.SSA MANUELA ARENELLA
Gentile Signora, da ciò che dice si può ipotizzare che ci sia una problematica grossa legata all’ambito delle regole e dei limiti da dare ad un certo tipo di comportamenti.
Probabilmente la problematica ha a che fare con uno stile educativo che, senza volerlo, vi porta ad essere poco autorevoli e poco incisivi nel dare dei “no”, e nel far sì che i vostri figli rispettino le indicazioni.
Il fatto che non rispetti le maestre fa pensare al fatto che non ha interiorizzato la figura dell’adulto (in primis il genitore) come una figura autorevole, un punto di riferimento, per cui credo ci sia un grosso lavoro da fare rispetto alla necessità di modificare alcuni stili.
Le insegnanti devono fare il loro lavoro, fornendo un contesto di regole chiare, costanti e coerenti, attivando le opportune conseguenze, qualora non vengano rispettate.
L’aspetto fondamentale, tuttavia, riguarda voi genitori. Il papà dov’è?? Che modalità di gestione ha rispetto alle opposizioni dei figli?
La funzione normativa appartiene all’area paterna, cioè, nel cercare di fare un lavoro sulle regole è fondamentale la presenza del papà, spesso meno cedevole ed incoerente della mamma, che più facilmente si lascia prendere dai sensi di colpa.
Sul sito troverà diversi articoli inerenti al tema delle regole, a come darle e farle rispettare, ma, considerata l’entità del problema, vi suggerirei di rivolgervi ad uno psicoterapeuta infantile della vostra zona, che potrà aiutarvi a comprendere quali sono le azioni o le situazioni che vi fanno perdere autorevolezza e aiutarvi ad affrontare un cambiamento di stile relazionale ed educativo. Buon lavoro!
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MANUELA ARENELLA, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicologia dell’infanzia e dell’adolescenza a Bologna, già da alcuni anni tiene corsi di formazione per educatori di asili nido e scuole e personale docente, ma anche per genitori, in varie località della Romagna e anche a San Marino.
Svolge attività libero-professionale presso proprio studio a Bellaria (via Conti 37) e a Bologna. Ha rapporti di collaborazione consolidati con i Servizi Educativi di San Marino e con il Centro per le Famiglie di Rimini, organizzando serate a tema per i genitori su diverse tematiche, in particolare sui bisogni dei bambini, le relazioni interfamiliari e il valore delle regole.