Ancora un prezioso contributo sul tema psicologia a misura di bambino, a cura della dottoressa Manuela Arenella, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicologia dell’infanzia e dell’adolescenza. Risponde alle vostre richieste e sollecitazioni (potete utilizzare l’indirizzo mail info@bimbiarimini.it), stavolta a una mamma che, dopo essersi separata dal marito, deve fare i conti con le ingerenze e il comportamento ambiguo dell’ex suocera nei confronti della nipote di 6 anni
DOMANDA
Buona sera dottoressa. Mi chiamo M. Ho una bambina di quasi 6 anni, mi sono sposata incinta di 6 mesi e separata a maggio scorso da mio marito sia per i tradimenti che per le ingerenze della mia ex suocera. Una donna che nel fidanzamento adoravo, ho chiamato mia figlia come lei, C.! Quando è nata la bambina tutto è cambiato. La nonna chiamava mia figlia col nome di sua figlia, dicendole vieni da mamma, non me la passava al telefono quando gliela lasciavo o non mi rispondeva perché diceva che la bambina si doveva abituare a non sentirmi, a casa sua ha creato la camera di mia figlia e le diceva vai in camera tua, questa è casa tua, insomma cercava di attirarla a sé. L’ha iscritta all’asilo senza che nessuno chiedesse di farlo, da una sua amica vicino casa sua, e a fare sport senza interpellare noi genitori. Mi ripeteva che il figlio (mio marito) non mi amava e non voleva stare con me (e lì aveva ragione), che mi aveva sposato solo perché ero incinta, in tutto questo il figlio non muoveva un dito quando glielo raccontavo anche per una convenienza economica: la mamma è ricchissima e lui lavora con lei! Quando mi sono separata, ho lasciato la casa coniugale perché non volevo più sentire di nessuno di loro e mio marito è comunque tornato dalla madre, quindi mia figlia nei giorni decisi per il padre sta con la nonna! Ogni volta rientra a casa in ansia perché racconta che la nonna le parla male di me e le dice che i nonni ci sono perché quando le mamme muoiono ai nipoti pensano loro, oppure che quando mamma muore lei andrà a vivere con loro… Io vorrei fare qualcosa ma ho paura di una segnalazione perché non vorrei ritrovarmi gli assistenti sociali a casa. Mi può aiutare? Avrei mille altre cose da raccontare ma credo di essermi già dilungata troppo. La ringrazio per la sua attenzione. Saluti.
RISPONDE DOTT.SSA MANUELA ARENELLA
Gentile Signora, da ciò che descrive, posso capire la sua ansia e il suo disagio. La separazione dei genitori è già una situazione difficile di per sé, che attiva tensioni e conflitti di lealtà nei bambini; se aggiungiamo le interferenze di una nonna che confonde le acque, la situazione non può che peggiorare.
Il problema è che l’atteggiamento di sua suocera, per quanto possa avere l’intenzione di rassicurare o far sentire tutelata sua figlia, in realtà alimenta la confusione (già presente a causa dei numerosi cambiamenti) e il conflitto di lealtà, che fa sentire la sua bimba divisa a metà, costretta a scegliere tra persone che non dovrebbero essere in alternativa.
Quello che mi verrebbe da chiederle è come mai non ha arginato le invasioni di sua suocera già prima.
Cosa le impedisce di mettere un “alt” netto, a certe interferenze? A volte possono essere i sensi di colpa o l’aver idealizzato un certo tipo di rapporto, a metterci in difficoltà rispetto a stabilire ruoli e confini.
Sta di fatto che in qualche modo è necessario recuperare decisione e fermezza, per tutelare la sua bambina da un conflitto tra adulti, che sempre più spesso lascia feriti i minori.
Sarebbe necessario, a mio avviso, parlare in modo chiaro col suo ex marito, sottolineargli i rischi che un atteggiamento, come quello della nonna, può comportare, per la sua bimba, dal punto di vista psicologico.
Seppur separati, restate comunque genitori, ed è fondamentale che manteniate un atteggiamento di coerenza educativa. Il suo ex marito deve sentire che, se non l’affronta lui, allora dovrà prendere provvedimenti lei, per arginare la sua ex suocera, e proteggere la sua bambina.
Con sua figlia è necessario un atteggiamento rassicurante, che contenga l’ansia, che ribadisca che la mamma non ha nessuna intenzione di morire, che ci sarà sempre per lei, e che la sua casa è quella con la sua mamma.
Data la complessità della situazione, comunque, le suggerirei di rivolgersi ad uno psicoterapeuta della sua zona, che possa supportarla in questo passaggio, sostenerla nel duro lavoro di freno alla nonna e supporto alla sua bimba.
Un buon avvocato, inoltre, potrà aiutarla a capire quali sono le possibilità che ha per tutelare la sua bambina dalle confusioni generate da una nonna che, a quanto descrive, non rispetta i confini del proprio ruolo. Un sincero in bocca al lupo.
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MANUELA ARENELLA, psicologa psicoterapeuta, specializzata in psicologia dell’infanzia e dell’adolescenza a Bologna, già da alcuni anni tiene corsi di formazione per educatori di asili nido e scuole e personale docente, ma anche per genitori, in varie località della Romagna e anche a San Marino.
Svolge attività libero-professionale presso proprio studio a Bellaria (via Conti 37) e a Bologna. Ha rapporti di collaborazione consolidati con i Servizi Educativi di San Marino e con il Centro per le Famiglie di Rimini, organizzando serate a tema per i genitori su diverse tematiche, in particolare sui bisogni dei bambini, le relazioni interfamiliari e il valore delle regole.